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Michele Padovano

Michele Padovano nasce calcisticamente sul campo di Lungo Dora Colletta, dove già da Pulcino mostra a tutti che con la palla tra i piedi ci sa fare eccome.
Il suo talento non è qualcosa che deve maturare per palesarsi, è una dote naturale.

Michele Padovano

Il cartellino di Michele Padovano per il torneo di San Gabriel a Barcellona. La categoria è quella degli Esordienti.

BIOGRAFIA

L’esordio nel Vanchiglia

Michele Padovano esordisce con il Vanchiglia nella categoria Mini Giovanissimi.
A fine campionato, però, interrompe bruscamente ogni rapporto con la squadra, a causa di una diatriba nata tra la società ed Antonio (papà del calciatore) per la firma del tesseramento vincolativo.
La distanza tra le parti, incolmabile, porta Padovano al Barcanova, eterna rivale del Vanchiglia.

Dal Barcanova all’Asti TSC, poi la grande ed indimenticabile avventura con la maglia del Cosenza: quattro anni intensi, vissuti tutti di un fiato, con una Serie B raggiunta (dopo un’attesa lunga 24 anni) ed una Serie A sfiorata. In quel Cosenza che stupisce, guidato in panchina dal vulcanico Gianni Di Marzio (cui subentrò nella serie cadetta Bruno Giorgi), a brillare è proprio la stella Michele Padovano, insieme a giocatori di valore come Maurizio Lucchetti, Luigi De Rosa e Alberto Urban.
Alla fine di quel campionato, il Cosenza è la squadra con il maggior numero di vittorie, ben diciassette.

Padovano segna 22 gol in poco più di cento partite, prima di approdare nella massima serie con la maglia del Pisa nell’estate del 1990. Lo score è di tutto rispetto (11 gol), ma non basta a salvare il Pisa dalla retrocessione.

Così, il suo passaggio a Napoli è quasi una conseguenza logica. Anche ai piedi del Vesuvio, Michele Padovano fa il suo (7 reti). Poi ancora tanti gol con le magie di Genoa e Reggiana, fino al riconoscimento più importante per la sua carriera: il trasferimento alla Juventus nel 1994, per sette miliardi delle vecchie lire.

La consacrazione

In bianconero, in soli due anni, vince tutto: Scudetto, Champions League, Supercoppa Intercontinentale, Supercoppa Europea, Supercoppa Italiana. Michele segna anche uno dei 5 rigori nella finalissima di Champions contro l’Ajax e realizza un gol fondamentale allo Stadio delle Alpi nei quarti di finale della stessa competizione contro il Real Madrid.

Si guadagna anche la convocazione in Nazionale, dove si procura un infortunio serio durante una seduta di allenamento. La Juve a fine stagione lo cederà al Crystal Palace.

I titoli di coda della sua carriera lo vedranno prima con la casacca del Metz in Francia ed infine al Como, con cui chiude la sua esperienza di calciatore nella stagione 2000-2001.