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Paolo Di Sarno

Paolo Di Sarno, ex portiere e allenatore di grande esperienza, ha attraversato una carriera calcistica ricca e variegata, vestendo le maglie di alcuni dei club più iconici del calcio italiano.

Ha avuto l’opportunità di giocare in Serie A, Serie B e Serie C, dimostrando le sue abilità tra i pali in diverse categorie. La sua carriera si è conclusa con il ritorno alle origini, nella squadra della sua città natale: Ivrea.

Paolo Di Sarno

La squadra degli Allievi del Vanchiglia nella stagione 1984-85, quella della definitiva esplosione di Paolo Di Sarno (il primo da sinistra fra gli accosciati).

BIOGRAFIA

Gli esordi e l’arrivo al Vanchiglia

Provare a ripercorrere la parabola di Paolo Di Sarno è un po’ come ricostruire la trama di un filo che corre a metà tra la storia ed il fato, tra razionalità e casualità.

Perché Paolo capita al Vanchiglia in circostanze fortuite.

Fino alla categoria Giovanissimi gioca in quel di Pavone Canavese, vicino ad Ivrea.
Nella sua squadra ci sono due elementi che attirano le attenzioni del Vanchiglia, desideroso di riscatto dopo una stagione (1982-83) a dir poco deficitaria, che aveva visto gli Allievi granata perdere la categoria degli Eccellenza. Per la prima e l’ultima volta nel periodo della sua presidenza, Roberto Gaddi è disposto ad investire pur di rinforzare la squadra Allievi che parteciperà al campionato regionale agli ordini di Pierantonio Sommo. I due prescelti sono proprio due giocatori del Pavone: Omar Buscaglione e Giuseppe Giannettino.

Durante la spedizione degli ambasciatori di Gaddi (Giorgio Bottoni ed Ezio Andreetto) in terra canavesana, per perfezionare il tesseramento dei due giocatori, succede qualcosa che cambierà il corso degli eventi.
Il Presidente del Pavone sussurra qualche cosa ai due emissari granata e suggerisce di rivolgere la propria attenzione sul ragazzone a difesa dei pali.

Quel ragazzone si chiama Paolo Di Sarno ed è nato nato il 1º giugno del 1968.
Ha solo 14 anni, è magro ed allo stesso tempo altissimo, sostanzialmente sgraziato. Ezio Andreetto vuole puntare su di lui, ma inizialmente la sua proposta incontra lo scetticismo di Gaddi e non solo.
Alla fine, Burnia riesce a convincere il suo Presidente e tutto lo staff tecnico del Vanchiglia.

Il primo anno di Paolo Di Sarno al Vanchiglia confermerà le loro perplessità.
Il portiere, tuttavia, non ne fa una questione personale, accettando tutto con spirito sportivo e serenità.
Già l’anno dopo Paolo diventa sentinella inflessibile della porta granata.

Nel professionismo

Le sue prestazioni sono un richiamo per le società professionistiche.
Sul portierone si scatena una vera e propria asta, che vede fronteggiarsi Milan e Torino: l’offerta dei rossoneri è molto più alta rispetto a quella dei granata, ma in nome degli ottimi rapporti tra Roberto Gaddi e l’avvocato Cozzolino (Responsabile del Settore Giovanile), si decide di cedere Di Sarno al Torino.

La carriera di Di Sarno è fin da subito appagante.
La sua prima stagione con la casacca del Torino lo vedrà conquistare lo scudetto nel campionato Dante Berretti. Paolo ha l’onore di allenarsi e giocare con calciatori come Venturin, Fuser e Lentini. con lui c’è anche Marco Pagliarani, ex compagno di squadra al Vanchiglia.

Poi, un lungo peregrinare in giro per la penisola: Chieti (C2), Monopoli e Ternana (C1), prima del grande salto in Serie A con la Lazio nel 1992/93 ed il passaggio a metà stagione all’Udinese.
In tutto collezionerà 30 partite in Serie A (con l’Udinese), mentre nella serie cadetta supererà le cento presenze (101), con le maglie di Lucchese, Brescia e Treviso.
Per il resto, ancora tante partite da protagonista fra Serie C1 e C2: Pistoiese, Brescello, Biellese, Pro Vercelli (dal 2000 al 2002), Pro Patria (3 stagioni dal 2002 al 2005) e le ultime stagioni all’Ivrea, prima del suo ritiro nel 2007.

Oggi Paolo Di Sarno è il preparatore dei portieri del Torino. Ha deciso di mettere la sua esperienza al servizio degli altri. È sempre una persona gentile ed educata, ma soprattutto semplice.